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lat. quomodo, è dalla voce già chiarita quo, e da modo, tema nominale da med, misurare, e quindi qualità, forma; come nel detto d'Orazio 1: Est modus in rebus, sunt certi... fines Quos ultra citraque nequit consistere rectum.

A, prima componente del lat. ad, corrispondente alla dilatazione del petto, significante aspirazione, desiderio, moto in alto, moto verso qualche cosa, e quindi la relazione universale di fine; come Ad te levavi animam meam: senso sempre vivo in alito, alare (sci-alare) an-(h)-elilo. an-(h)elare. Al quale primo significato di questa voce non s'oppone il fatto ch'essa si trova congiunta con altra in ab, à, dove prende il significato di moto da, o allontanamento; poichè anche in italiano le proposizioni a e da si scambiano; come: viene a te, viene da te; attinto alla fonte, attinto dalla fonte: supponendo l'allontanamento un precedente avvicinamento. Dove, lat. de-ubi, determinazione del lat. ubi, e che di esso ha preso il posto dell'ubi, da *cubi (gr. -) che si ritrova in ali-cubi, composto della voce quo (come da quom, cum), di cui abbiamo veduto il significato indefinito e interrogativo, col suffisso dello strumentale bi (gr.); significante quindi, qualche mezzo, e poi qualche luogo, ove. In perchè, il per è voce anch'essa composta: del suono *pa o *pe, indicativo di forza che si sprigiona, apertura, espansione, passo; e del suono *r denotante aggiunta, più; onde gr. -, più in là, verso, presso l'oggetto, e mi, trans, di là, come nell'esempio di Eschilo 2 pa čiznę, di là dalla giustizia, con transgressione di essa; e il lat. per-peram, temerariamente, sregolatamente, come nella parola di S. Paolo 3: Caritas non agit perperam ; quindi per, passo per mezzo, o attraverso, e passo verso la causa, o perchè causale, e verso il fine, o perchè finale.

Se dunque ricerchiamo le semplici voci, ancor vive nella

1 Ad Pisones.

Prom. leg., 30.

I Cor., XIII.

loro forma primitiva, o di poco alterate, o quelle che furono vive nella nostra lingua antichissima e ora rimangono come parti essenziali delle parole composte a significare le stesse idee; le voci usate dai bambini a interrogare per formarsi le idee particolari; troviamo che sono verbi generali, pronomi, avverbi generali, esclamazioni: voci usate ugualmente dalla umanità infante come significanti le idee generalissime e le universali, informatrici della mente umana, in modo, che senza di esse nulla s'intenderebbe, nè sarebbe possibile alcuna esperienza.

La storia generale del fatto umano.

Ricordiamo ora le voci che denotano le persone e le cose con le quali il bambino prima si trova in rapporto, e quelle che significano questi rapporti. E poichè sarebbe difficile ritrovarle nell'ordine nel quale, alle impressioni delle cose, si sono formate le idee, e apprese e associate le voci; raccogliamole dal racconto delle vicende d'un figlio in rapporto col proprio padre, quale ce l'ha dato il Figliuolo dell'uomo: dalla parabola del figliuol prodigo 1.

1. Homo quidam habuit duos filios;

2. Et dixit adolescentior ex illis patri: pater, da mihi por. tionem substantiae, quae me contingit.

Et divisit illis substantiam. 3. Et non post multos dies ado

lescentior filius, congregatis omnibus, peregre profectus est in regionem longinquam; et ibi dissipavit substan

1 LUCA, XV, 11-25.

1. Persona, paternità, patria potestà, dipendenza filiale, società familiare.

2. Minore e maggiore, colloquio,

persona a cui si parla; chiamata, dare, sostanza, parte, mio e tuo; divisione, distribuzione (tanto per uno). 3. Quando (dopo), giorni, nu

mero, raccolta, tutto, partire, fuorivia, paese lontano; sciupo della sostanza, per godere, vita sregolata.

tiam suam vivendo luxu

riose.

4. Et postquam omnia consummasset, facta est fames valida in regionc illa, et ipse coepit egere.

5. Et abiit, et adhaesit uni civium regionis illius. Et misit illum in villam suam ut

pasceret porcos. 6. Et cupiebat implere ventrem suum de siliquis quas porci manducabant: et nemo illi dabat.

7. In se autem reversus dixit: Quanti mercenarii in domo patris mei abundant panibus, ego autem hic fame pereo!

8. Surgam et ibo ad Patrem meum et dicam ei: Pater, peccavi in coelum et coram te.

9. Iam non sum dignus vocari filius tuus: fac me sicut unum de mercenariis tuis.

10. Et surgens venit ad patrem suum. Cum autem longe esset, vidit illum pater ipsius, et misericordia motus est, et accurrens cecidit super collum ejus, et osculatus est eum.

4. Finito tutto (compiuto), avvenimento (fatto che av. viene per causa superiore), flagello terribile, miseria, patire, bisogno urgente. 5. Andar via, legarsi con uno, cittadino, città, padrone superbo, podere suo, menare al pascolo animali immondi. 6 Cupidità, il ventre da empire, frutti della terra, da bestie, mangiare, chi ne dia, nes

suno.

7. Ritorno in sè (cuore, COscienza), parlare con sè, la casa del Padre, uomini la voratori compensati, abbon danza, pane, perire, morte. 8. Sù! (alziamoci), ritorno riso

luto (futuro), moto a, scopo del moto, colloquio, invocazione, coscienza del male fatto, ingiuria contro alcuno, il cielo (ordine, legge), te (gratitudine dell'essere e del bene ricevuto, dipendenza, amore, dovere), coram (a faccia a faccia, 08 cum ore). 9. Oramai, non essere, dignità del nome (nobiltà), nome del Padre, santo, fare una cosa simile a un'altra cosa. 10. Sorgere, venire (tornare co

me in patria), al padre (termine del ritorno), padre suo (possesso dell'amore), ve dere il cuore, moto di misericordia, e, venir presto, riconciliazione del Padre, ab.

11. Dixitque ei filius: pater, peccavi in coelum et coram te: jam non sum dignus vocari filius tuus.

12. Dixit autem pater ad servos suos: Cito, proferte stolam primam, et induite illum, et date annulum in manum ejus, et calceamenta in pe des ejus.

13. Et adducite vitulum saginatun et occidite, et manducemus et epulemur: quia hic filius meus mortuus erat et. revixit; perierat et inventus est.

bandonarsi sul collo, abbraccio, bacio di pace.

11. Colloquio umile dell'amore, figliuolo, padre! (invocazione), ho peccato (confessio. ne), contro il cielo (disor. dine), e innanzi agli occhi (presenza del padre), tuoi (una stessa cosa con l'ordine, santo), conoscimento di sè, senso d'essere indegno del nome, figlio tuo (una cosa con te). 12. Il padre autem (rispondenza, alla sua volta), ordinazione, ministri appartenenti, presto! (detto e fatto: fiat), guardaroba, cavar fuori, veste, più bella e meno, vestire, persona fisica, dar l'anello (vincolo simbolico della fede), mano (sede figurata della fede), piedi, calzari.

13. Menare & mano, animale domestico mondo, immolazione a utile dell'uomo, man. giare per il dovere e la festa, perchè (passo alla causa), questo (oggetto presente in. dicato), figlio (nato e alimentato), mio, (ra morto (divisione dalla vita), e (continuità ristabilita), è risu scitato (respiro della seconda vita), perire (andar di là, nell'abisso) e si è ritrovato (recupero del perduto).

Idee universali e generali.

Se osserviamo benc, in questa parabola è la storia generale del fatto umano, che dovrebb'essere moto come di << ruscello che, scaturito limpido dalla roccia, va limpido a gettarsi nel fiume 1 », e invece devia dal corso che gli sarebbe assegnato, s' intorbida e ristagna, e solo da una mano geniale e potente può essere ricondotto al suo cammino. Le prime idee son quelle alle quali si riducono in fondo le necessarie al concetto della famiglia quale ci si presenta prima che il figliuol prodigo s'allontani; le idee universali: l'essere, il dar l'essere, il venire all'essere o nascere, la relazione, l'atto, il moto, il modo, il fine di esso, il principio, l'oggetto, l'unità, il numero, la società, le persone, il grado, il colloquio, le persone vedute in relazione col parlante, la sostanza comune. Ma quando nell'animo del figlio si è già fatta la divisione, vengono le idee particolari esclusive: il dare in particolare, la parte, il mio e il tuo; il quando e i tempi determinati, il prendere per sè, il partire, il fuorivia, il paese lontano. Poi quelle di disordine e di male: lo sciupo, il godimento esclusivo, il disordine; la dispersione di tutto, la miseria, il flagello avvenuto, il patire; poi l'andar via, la lega col cattivo, la città, il cittadino, il padrone duro, il podere suo, il servo vile, il vile incarico, gli animali immondi; la cupidità, la porcheria, la sazietà vile, il cavarsi una voglia, l'inesorabile. Ed ecco, col ritorno in sè, le idee morali: l'intimo sè (la coscienza), il colloquio con sè stesso, la casa del padre ordinata, i domestici, il pane, l'abbondanza, di fronte alla fame, al perire, alla morte; quindi, il comando risoluto a sè stesso, Alziamoci!, il proposito del ritorno (futuro), il moto verso il fine, il fine del moto, il colloquio umile, l'invocazione, la coscienza del male fatto, l'ingiuria, il cielo come

1 Promessi Sposi, XXII.

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